Dove mangiare dai 10 ai 20 euro



Agriturismo Mare e Monti ad Agerola

L'agriturismo è di quelli veri, dove tantissima parte di quel che mangi è prodotto in loco. 







Le Eccellenze di Guglielmo Vuolo

La scelta ed il dosaggio degli ingredienti rendono la pizza di Vuolo una delle poche ad offrire sempre un equilibrio incredibile, una "vitalità" della farcitura che ne fa apprezzare in ogni momento la qualità della proposta.






Osteria Don Maccarone

L'ambiente è caldo, calmo, con luci soffuse; quadri, stampe, oggetti, citazioni sono funzionali a creare un clima di accoglienza tipico della trattoria, con un tocco di borghese eleganza.





Pizzeria da Mimì ad Aversa

Andare da Mimì, pizzeria dal 1964 è un'esperienza che riporta in un altro tempo per la location, le persone, la cordialità. Un bel percorso di rimandi continui tra il passato ed il presente, un andirivieni piacevolissimo che stuzzica il palato ed incuriosisce il cliente.





Agriturismo Sangiovanni a Caiazzo



Qui si avverte l'esigenza di comunicare l'imprescindibile rapporto dell'uomo con la terra, portando per mano gli ospiti in un percorso alla riscoperta dei suoni, dei colori, degli odori e dei sapori di questo angolo di Campania. 





Add'o guaglione: la pizza del centro a Fuorigrotta

Se i preliminari sono importanti, l'assaggio lo è ancora di più: questa pizza ha una leggerezza e un gusto che solo pochi pizzaioli riescono a rendere e dei quali si ha consapevolezza già dal primo boccone.





Babette


Le birre proposte sono ormai un paio di centinaia ed è straordinario trovare al di sotto di Roma un posto dove fa bella mostra di se tutta la famiglia Cantillon ad esempio.




Gran Gusto


La sala è ampia, accogliente, con un atmosfera sobria e luci soffuse; la grande enoteca, dove pure è possibile sorseggiare qualcosa, fa da quinta su di un lato, dall'altro il forno e la cucina a vista mettono in risalto il lavoro dei cuochi.




La famiglia Silvestri cura questo locale, nato come un Vini e Oli, dal 1898 ed oggi si propone come una piccola oasi di gusto che serve i rioni sanità, Fontanelle e Materdei.










La visita in cucina mi ha confermato la bontà degli ingredienti (quanti pub hanno la signora addetta alla pelatura e alla sezionatura delle patate fresche invece che i bustoni di patatine surgelate) e la passione dei ragazzi che vi ci lavorano.


La pizza dell'alleanza, premiata come miglior pizza del 2013 nella classifica redatta dal Gambero Rosso, è un pò il manifesto del lavoro di ricerca dei pizzaioli 2.0 nella valorizzazione dei prodotti del territorio nella declinazione di Ciro Salvo: fior di latte di Agerola, lardo di colonnata, cipolla ramata di Montoro, scaglie di conciato romano e olio evo Don Alfonso. 



A pochi passi da lungomare Pertini, questo piccolo take away aperto meno di un anno fa, rappresenta la scommessa di una coppia sul lavoro e nella vita: lui skipper per quindici anni tra le isole del mare egeo, lei 20 anni di lavoro nei ristoranti flegrei. 


Una delle ragioni per le quali è nato Cucina pop è la necessità di parlare, incontrare e conoscere i protagonisti della cucina popolare, la cucina di tutti e per tutti, che non sia necessariamente congelata nella tradizione ma che ne condivida le urgenze e le priorità. Abbiamo avuto il piacere di conoscere ed apprezzare, incontrandoli nella loro pizzeria due alfieri della cucina popolare napoletana: Maria Cacialli e Felice Messina.


Le signorine Marina (in sala) ed Enza (in cucina), coadiuvate dalla nipote, da ottime custodi della tradizione gastronomica del posto, ci invitano alla scelta declamando il menù: scialatielli fatti in casa di mare, scialatielli ai frutti di mare, gnocchi, ziti alla genovese.







Antica osteria Pepe
All'arrivo delle pizze si scatena la bagarre di mugolii e osservazioni. 
Attacchiamo con il ripieno: qui per la prima volta e a differenza della ricetta classica napoletana ho gustato una pizza con le scarole messe a crudo e non posso che confermare che questa è la creazione più emozionante fra tutte quelle assaggiate.




Neapolis, specialità greche
Mai fermarsi alla prima impressione però: il piano superiore coloratissimo, con stampe vivaci e balconcini che affacciano allegramente sul vicolo, presenta ben due sale per totali 48 coperti.










Totò ovviamente ha un posto di rilievo e con una delle sue celebri espressioni avverte che qui sono possibili solo "sedute brevi": si mangia, si beve, un "intrattieno" di pochi istanti e via.


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